Oggi vi scrivo non più da uomo di spettacolo, ma da guardiano dei diritti e della dignità degli ultimi. Dopo trent'anni sul palco, ho visto e vissuto mille battaglie, e ora sento di dover indirizzare la mia esperienza e la mia forza verso una causa più grande: la difesa dei ragazzi e dei più vulnerabili.
Come Aristotele insegnava, la politica è l'arte di governare per il bene comune, e io ho deciso di dedicarmi a questo compito con tutto me stesso. Ho avuto amici che erano sgraditi e, in loro nome, mi sento il loro erede. Dietro ai miei sorrisi si nasconde un lupo che ha affrontato mille battaglie e ha sempre trovato la forza di rialzarsi.
Ora prendo questa eredità e mi impegno a rompere un sistema che non mi piace, per affermare i diritti dei ragazzi che affrontano difficoltà, per coloro che sono considerati ultimi. È una forma di politica che non riguarda i palazzi del potere, ma le strade, le scuole, e i cuori delle persone.
Credo fermamente che ogni individuo abbia un valore intrinseco e che sia nostro dovere proteggere e promuovere i diritti di tutti.
Questa nuova strada sia lunga e ardua non mi spaventa da maestro e da educatore sarà mio compito dare voce a chi non ha voce.